Sandro Gabriele |
ROSSO&NERO
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"Ciao Fabrizio, come
promesso, ti mando il mio contributo alle discussioni sulla roulette. Ti invio
un paragrafo che tratta in pieno il problema, preso dal libro: Giochi di azzardo
e leggi del caso, di Ugo Maraldi, Bompiani Editore, 1953 (come vedi qualcuno ci
aveva pensato molto prima di noi!).
La <<Ruolette>> Gran Favorita
Errori Comuni
"Quasi tutti i giocatori credono che dopo una lunga serie di nero sia
d'obbligo una compensazione di rosso, e viceversa. Errore fatale. Dopo una serie
di otto, dieci, o più numeri neri, chi punta una grossa somma sul rosso rischia
di rovinarsi. Si sono avuti anche venti colpi uguali.
Si racconta che una volta, a Montecarlo, vi fu una sequenza di trenta colpi
rossi. Un evento simile, dimostra il calcolo può verificarsi una volta in due
secoli e mezzo. Ma una serie di nove colpi uguali può verificarsi in
cinquecento colpi, cioè in una sola giornata di gioco.
Soltanto alla lunga, e cioè in anni di gioco, si ha una compensazione fra le
due alternative.
Quando un numero non esce da molto tempo -ha scritto il grande astronomo e
matematico P. Laplace- i giocatori corrono a coprirlo di danaro. Essi ritengono
che quel numero reticente debba uscire al prossimo colpo, a preferenza di altri.
Un errore tanto comune deriva da un'illusione, per cui involontariamente si
ammette un rapporto con l'origine degli eventi. Tale errore induce molta gente a
credere di poter guadagnare con certezza, mettendo ogni volta sullo stesso
numero, finché esca, una somma che dia una vincita superiore al totale delle
puntate precedenti (il cosiddetto <<montante geometrico>>). Tale
condotta di gioco, pure ammettendo che possa continuare e non si verifichi
l'impossibilità di prolungarla (i regolamenti impongono un massimo alle
puntate), non diminuirebbe affatto lo svantaggio matematico del giocatore, poiché
a ogni colpo si mette in rischio una quantità maggiore di danaro.
Vi è anche l'illusione contraria, per cui si è attratti dai numeri usciti più
spesso nei colpi precedenti, formando combinazioni su tali numeri poiché
sembrano i favoriti del momento. Ma il passato non può avere alcuna influenza
sull'avvenire. Le cadute della pallina con maggiore frequenza nella stessa
casella non sono che giochi del caso. Il calcolo dimostra che tali frequenze
sono sempre contenute entro limiti di normalità in rapporto a una uguale
possibilità per l'uscita di tutti i numeri.
In definitiva: è assolutamente indifferente, a ogni colpo, giocare un numero
qualunque.
Chi vuole divertirsi alla roulette, evitando grossi dispiaceri, deve dunque
andare al tavolo con questa assoluta convinzione: la cieca corsa della pallina
è determinata soltanto dalla forza e dalla direzione date dalle dita del
croupier, nonché dalla forma del bordo circolare. Nessun altro fattore agisce
su questo semplice meccanismo. Non serve a niente segnare le serie uscenti; ogni
calcolo è inutile perché, ripetiamo, ogni colpo è indipendente dagli altri,
perché le leggi della probabilità considerano soltanto eventi che devono
verificarsi nel futuro e non quelli avvenuti.
Fra i <<sistemi per vincere>> alla roulette incontra favore il
cosiddetto paroli (o <<martingala>>), denominato dai matematici
<<montante geometrico>>, che consiste nel raddoppiare la posta fino
al colpo favorevole. I giocatori che hanno simpatia per questo sistema provino a
fare un pò di conti.
Basterebbe una serie di undici colpi contrari - su un tavolo, in media, ne
capita uno per settimana- a far crollare il piano. Ma c'è da domandarsi, in
generale, se valga la pena di raddoppiare sempre la posta iniziale di cento
franchi, con crescente patema d'animo, finché non si abbia l'evento favorevole,
ottenendo il magro risultato di vincere niente altro che cento franchi. Se il
colpo buono viene all'undicesima puntata, si dovrebbero rischiare su questa ben
102.400 franchi, per vincerne cento. Ma se anche questa volta la fortuna fosse
avversa, non si potrebbe andare avanti col sistema perché l'ulteriore raddoppio
supera la puntata massima consentita dal
regolamento".-
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Con questo non penso di aver fatto cambiare idea a qualcuno a proposito del
gioco, ma di aver dato solo un ulteriore spunto per discutere del problema. Che
il martingala non sia un metodo conveniente, sono d'accordo con l'autore
del testo che ho riportato sopra, ma è anche vero che nelle case da gioco c'è
chi lo pratica costantemente, con grande soddisfazione dei gestori. Ritengo che
su tale argomento, la differenza non sia tra ciò che è rigoroso e scientifico
e ciò che non lo è. Stiamo parlando di fenomeni aleatori. Tutto può
succedere. La differenza è nel carattere delle persone, tra quelle che sono più
riflessive e con i piedi per terra e quelle che sono più impulsive e a cui
piace rischiare. E' solo una differenza, nessuno può dire cosa sia migliore. Io
mi ritrovo nel primo gruppo, anche se credo che a volte i sogni possano aiutare:
quando sono gratis però, o comunque non costano troppo. Non deve essere molto
simpatico svegliarsi da un bel sogno ed essere avvertiti di aver perso 100
milioni alla roulette."
Sandro espone un punto di vista
critico verso le numerose credenze intorno ai giochi governati puramente dal
caso, e poi conclude con delle osservazioni molto pertinenti circa
l'inscindibile rapporto che intercorre tra il rischio di perdere che il
giocatore è disposto ad assumere e l'eventuale vincita (quanto piu' alto è il
primo, tanto più alta sarà la seconda).
Questo è un altro bel capitolo di discussione, nel quale rientra anche la
questione che stiamo dibattendo (la nostra roulette) !